COSÌ TANTA FELICITÀ
di Naomi Shihab Nye


per Michael

È difficile saper cosa fare con così tanta felicità.
Con la tristezza c'è qualcosa da strofinare via,
una ferita da accudire con unguento e garza.
Quando il mondo ti crolla intorno, hai i pezzi da raccogliere,
o qualcosa da tenere in mano, come la matrice di un biglietto usato
o gli spiccioli di un resto.

Ma la felicità galleggia.
Non ha bisogno che tu la trattenga.
Non ha bisogno di nulla.
La felicità si posa sul tetto della casa a fianco, cantando,
e scompare quando vuole.
E tu sei contento comunque.
Anche l'aver vissuto un tempo nella quiete di una casa sugli alberi
e vivere ora sopra una miniera di rumore e polvere
non può renderti infelice.
Ogni cosa ha una sua vita propria,
che potrebbe risvegliarsi piena di possibilità
di torta al caffè e pesche mature,
e amare anche il pavimento da spazzare,
la biancheria sporca e i dischi graffiati...

Poiché non vi è luogo tanto grande
da contenere una tale felicità,
alzi le spalle, alzi le mani, ed essa ti scivola via
e va a finire in tutto quel che tocchi. Non dipende da te.
Non è merito tuo, come non è merito del cielo notturno
la luna,
ma lui la sostiene, la divide con tutti e,
così facendo, la fa conoscere.

Traduzione di Laura Bisogniero