Da questo numero iniziamo una collaborazione più stretta con il periodico della Peacemaker Community, Bearing Witness, che attualmente è disponibile solo sul sito: www.peacemakercommunity.org. Cercheremo ogni volta di fare una selezione la più ampia possibile degli articoli in lingua inglese che vi compaiono in modo da documentare ai nostri lettori quelle che a nostro avviso sono le esperienze in corso più interessanti.

La bella avventura di Bernie e Jishu
di Eve Marko


All'inizio non era ancora Peacemaker Community, era solo Zen; lo Zen Peacemaker Order. E non c'erano Bernie e Jishu, ma solo Bernie che rabbrividiva dal freddo con altre trenta persone sui gradini ghiacciati, ricoperti di neve, del Campidoglio, a Washington, nel gennaio del 1994. Aveva appena compiuto 55 anni e stava riflettendo sul suo futuro. Quali sarebbero stati i prossimi passi rispetto ai senza casa, all'AIDS, alla violenza nel paese? Non rifletteva in senso filosofico, ma come se si trovasse davanti a un koan, che vuole dire diventare la situazione. E se non sei un barbone o non hai sul serio AIDS, allora devi cercare di essere il più vicino possibile a queste condizioni e poi presentare la tua risposta. Dato che il gruppo trascorreva le ore del giorno all'aperto, nell'inverno più freddo che ci fosse mai stato a Washington negli ultimi cinquanta anni, quando tutti gli uffici pubblici e le scuole avevano chiuso, e passava le notti nel più grande ricovero per barboni della città, tutti i partecipanti si trovavano molto vicini a quella condizione.
La risposta di Bernie al suo koan fu la decisione di fondare un ordine Zen di peacemaker: ossia un ordine di praticanti Zen, sia laici che ordinati, impegnati in attività di pace.
"Avevo conosciuto così tanti studenti di Zen che erano convinti di non poter intraprendere nessuna azione nel mondo fino a quando non avessero avuto una grande esperienza di realizzazione, o praticato per almeno venti anni." ricordava Bernie, "Il mio approccio invece era che si doveva continuare a sedere e fare la pace".
E in che cosa consisteva fare la pace? "All'inizio lo definimmo come attivismo sociale. Ma in seguito qualcuno mi fece notare che pace in ebraico si dice shalom, che è quasi la stessa parola di shalem, che significa intero. Per me allora fare la pace divenne rendere intero, porre fine alle dualità e frammentazioni delle nostre vite quotidiane, che in ultima analisi portano al conflitto, allo spargimento di sangue e alla violenza. Questo lo si può fare nelle zone povere delle città, nei ricoveri per malati di AIDS o nello zendo, nell'aula di meditazione".
Trascorsero un paio di anni senza che succedesse molto. Bernie aveva ancora i suoi impegni nel Greyston Mandala a Yonkeers, che aveva precedentemente fondato. Quando poi l'anno successivo morì Maezumi Roshi, il suo maestro, egli divenne la guida spirituale del White Plum Sangha, che comportò molte responsabilità e numerosi viaggi. Furono questi i motivi che diede per non mettersi subito a lavorare per fondare l'ordine. Ma forse non è successo subito perché non doveva iniziare così, altri pezzi dovevano ancora combinarsi.
Nel maggio del 1996 Roshi Bernie Glassman e sua moglie Sensei Jishu Holmes andarono in vacanza alle Hawaii. Jishu, che aveva fondato insieme a Bernie il Greyston Mandala, aveva impegnato tutte le sue energie nelle organizzazioni di quel progetto. Bernie dal canto suo aveva trascorso più tempo all'estero che in casa: non si erano visti molto spesso negli ultimi anni ed erano tutti e due molto stanchi. Quando degli amici offrirono loro un posto dove stare alle Hawaii, decisero di andarci.
E li discussero. "Io dissi a Jishu che ora ero pronto" ricorda Bernie "per fare piazza pulita di tutto il resto e iniziare a lavorare al nuovo ordine e la invitai a unirsi a me per fondarlo insieme".
Jishu ci pensò su. Non era una decisione facile, significava lasciare il Greyston Mandala che lei amava molto e in cui aveva lavorato per quasi quindici anni. Inoltre erano passati solo due anni da un brutto ictus che l'aveva colpita nel 1994 e sebbene avesse recuperato il 95% delle sue capacità, non aveva più l'energia infinita e la forza che avevano caratterizzato il suo lavoro in passato. Adesso si stancava più facilmente. Ma non voleva trascorrere un altro anno come il precedente quando lei e Bernie erano rimasti così a lungo lontani l'uno dall'altro, non solo per la distanza ma anche come strade di vita. Ma soprattutto era molto attratta dalla sfida di fondare lo Zen Peacemaker Order avendo Bernie come partner. Avrebbero lavorato insieme su un piano di parità tra uomo e donna, portando ciascuno la propria voce nella formazione del nuovo ordine, creando una compartecipazione non solo su un piano personale, ma anche nella nuova istituzione.
Quindi accettò e la compartecipazione tra donne e uomini divenne un ingrediente primario nello Zen Peacemaker Order fin dall'inizio. Infatti promuovere una cultura di uguali diritti e compartecipazione tra uomini e donne divenne uno dei Quattro Impegni adottati dall'Ordine.
Ritornarono insieme a Yonkeers e dopo due mesi uscirono dal libro paga del Greyston Mandala e aprirono la sede dell'Ordine a casa loro. Presto si formò uno staff di dodici persone che lavoravano al loro indirizzo: 14 Ashburton Place. Scrivanie, sedie e armadi furono sistemati in ogni angolo della casa. I programmi e la contabilità si facevano giù in cantina. Tre persone lavoravano e una viveva nella soffitta e altre tre nella stanza che una volta era stato l'ufficio personale di Bernie. Tutte le sere nel salotto si svolgevano le riunioni per sviluppare la visione e la missione dell'ordine, con grandi fogli di carta appesi alle pareti pieni di appunti che restavano lì per settimane. Bernie e Jishu vissero così, quasi senza privacy, per circa quindici mesi.
Il problema fu fin dall'inizio che numerose persone vollero unirsi all'ordine senza essere necessariamente buddhisti Zen. "Non dimenticate gli ebrei" disse Reb Zalman Schachter-Shalomi, fondatore dello Jewish Revival Movement. Anche preti cattolici e sceicchi sufi dissero di volersi unire. Doveva essere per forza Zen ? Forse ci sarebbe dovuto essere un Peacemaker Order interreligioso, a cui chiunque si sarebbe potuto unire, fondato da 'anziani' delle diverse tradizioni religiose e in cui i partecipanti avrebbero praticato ognuno la pace nella propria tradizione, riunendosi poi insieme per imparare e celebrare tutti insieme. Nell'estate del 1999 finalmente si svolse l'incontro di fondazione: tre anni dopo gli inizi dello Zen Peacemaker Order.
E che dire dei tanti peacemakers sparsi nel mondo che spesso lavoravano soli o isolati gli uni dagli altri, con poche opportunità di incontrarsi e di raccontarsi le proprie storie? Che tipo di contenitore si poteva sviluppare per unirli attraverso le diverse aree di intervento in tutto il mondo? Che cosa poteva portare insieme un infermiere impegnato a combattere l'AIDS in Africa e un volontario polacco e quindi mettere entrambi in contatto con un ecologista impegnato a salvare le foreste amazzoniche? Che cosa avevano in comune? Venne creata dunque l'Assemblea dei 'villaggi' formata da gruppi e comunità di persone impegnate in attività sociali provenienti da tutto il mondo, dove fosse possibile incontrarsi per esplorare la spiritualità alla base dell'impegno di ciascuno e come potersi aiutare a vicenda per trasformare il mondo.
A un certo punto Jishu e Bernie compresero che tutti i diversi 'villaggi' e centri potevano costituire i campus del Peacemaker Institute, in modo da offrire una preparazione nelle diverse direzioni di lavoro. Fu così che nacque l'Istituto, come un programma estremamente diversificato e con più sedi, per dare appunto l'opportunità di una formazione nei vari Peacemaker Villages e nei centri dello Zen Peacemaker Order e dello Peacemaker Order.
Tutti insiemi questi gruppi formarono la Peacemaker Community; una rete interreligiosa di individui e organizzazioni impegnati nel realizzare la pace, basandosi sui Tre Principi: non sapere, portare testimonianza e guarire. L'ultimo pezzo del puzzle andò al suo posto quando Bernie e Jishu incontrarono Pia Gyger e Niklaus Brantschen, un'altra coppia di peacemaker che facevano un lavoro simile al loro vicino Zurigo.
Pia e Niklaus, una suora e un gesuita, avevano creato insieme la loro organizzazione per portare i valori spirituali nel mondo degli affari e della politica. E con la loro organizzazione non governativa avevano iniziato a esplorare alle Nazioni Unite nuove forme innovative di governo per il nuovo millennio. Erano entrambi interessati a un impegno politico più pronunciato e insieme tutti e quattro, diedero vita al Peacemaker Movement per promuovere questa attività a livello globale.
La Peacemaker Community è nata così e continua a svilupparsi portando testimonianza alle diverse esigenze del realizzare la pace. Non in una sola volta, ma pezzo per pezzo, pace per pace.