SAN FRANCESCO E LA SCROFA
di Galway Kinnel


C'è un bocciòlo
in tutte le cose,
anche in quelle che non fioriscono,
perché ogni cosa dentro di sé fiorisce all'augurio del proprio bene;
sebbene a volte sia necessario
insegnare ancora alle cose la loro bellezza,
stendere la mano sulla fronte accigliata
del fiore,
e raccontargli di nuovo con parole e carezze
la sua bellezza,
finché non fiorirà nuovamente dentro di sé
all'augurio del proprio bene;
così come san Francesco
pose la mano sulla fronte corrugata
della scrofa, e le raccontò con parole e carezze
la benedizione della terra, e la scrofa
cominciò a ricordare lungo tutto il suo corpo,
dal muso terroso attraverso
il foraggio e il pastone fino al ricciolo spirituale della coda,
dalla ruvida spinosità irsuta del dorso,
attraverso il suo grande cuore spezzato,
fino al sogno blu latteo che freme e sgorga
dalle quattordici mammelle nelle quattordici bocche
che sotto succhiano e ansimano:
la lunga perfetta bellezza della scrofa.


Traduzione di Laura Bisogniero