COME PARLARE
AI BAMBINI DELLA GUERRA?
CON UN SORRISO
a cura di Monica e Rossana Colli
-Perché
c'è la guerra?-
Quante volte, davanti a domande difficili, ci limitiamo ad un vago: "Quando
sarai grande capirai"?
Eppure i bambini insistono ed esigono risposte semplici e chiare.
"Sono stato io?" - È colpa mia?- "Ho
fatto troppo rumore giocando con Musetta?" sono alcune delle domande
che Flon Flon, il piccolo leprotto protagonista di Flon-Flon e Musetta di Elzbieta
(Aer edizioni, Bolzano), pone alla sua mamma.
In questa delicata storia, priva come ogni fiaba di una collocazione spaziale
e temporale, l'autrice dimostra di saper parlare ai bambini con il loro stesso
linguaggio ("Perché non l'hai uccisa?" disse Flon-Flon.
Il papà sospirò. "La guerra non muore mai. Si addormenta
solamente e quando dorme bisogna fare attenzione a non svegliarla").
Anche l'uso sapiente dell'immagine, una finestra, affacciata dapprima su un
prato, poi su una siepe di spine, offre ai più piccoli un osservatorio
privilegiato sulle conseguenze di certe decisioni dei grandi.
Decisioni che un genio dell'umorismo come il dott. Seuss sceglie di esplicitare,
ricorrendo invece all'assurdo, al nonsense, al fantastico.
Nello splendido libro, La battaglia del burro, Seuss mette in scena la
lotta tra gli Zighi, "quegli zighi che in ogni Zigo casato imburran
di sotto il pane affettato", e gli Zaghi che invece imburrano le fette
di sopra. L'inutile rincorsa ad armi sempre più sofisticate, quali la
fionda trigetto o il Cannone Ottocanne Bielefante su Schiena, suscita il riso:
"Beh
non fu proprio guerra. E nemmeno fu morte. Ma per noi, per
me e Daniel, certo fu malasorte". Rimanda invece ad eventi passati,
ma straordinariamente attuali, il finale sospeso su chi lancerà la bomba
per primo.
-Chi la lancia per primo? Sarai tu o Rampino?- "Calma ragazzo,
che fretta! Vedremo
aspetta..."
Le invenzioni linguistiche e le immagini originali e graffianti rendono questo
testo particolarmente adatto a bambini che già leggono con facilità.
a
cura di Monica e Rossana Colli